Esclam. pronunciata sbuffando, a causa del caldo o come espressione d’insofferenza o di noia.
È evidente la sua derivazione da "sbuffare", ma a sua volta il verbo ha una etimologia particolare e antica. Infatti fa riferimento alla scritta in latino ad usum fabricae (ovvero: destinato ad essere utilizzato nella fabbrica), abbreviato in AUF. L'espressione veniva usata per contrassegnare i beni esentati da ogni dazio o pagamento di imposte, come i materiali destinati alla costruzione di Chiese.
Da qui, per spostamento, il sorgere di espressioni come a ufo che in gran parte d'Italia significa gratis ma con una connotazione negativa, di sotterfugio.
Un caso particolare è quello del Duomo di Milano, i cui pesanti blocchi di granito, provenienti dal Lago Maggiore via Naviglio, recavano appunto la scritta AUF. I barconi, appesantiti dalle pietre, erano talmente lenti e impacciati lungo il percorso che da loro derivò l'espressione "auf" (poi "uffa"), per definire una situazione esasperante e noiosa, in cui bisogna portare pazienza anche se si ha fretta.
In seguito l'abbreviativo AUF cambiò pronuncia (infatti mettendo la A iniziale in fondo diventa UFA che nei secoli a venire diventa UFFA).
Da qui, per spostamento, il sorgere di espressioni come a ufo che in gran parte d'Italia significa gratis ma con una connotazione negativa, di sotterfugio.
Un caso particolare è quello del Duomo di Milano, i cui pesanti blocchi di granito, provenienti dal Lago Maggiore via Naviglio, recavano appunto la scritta AUF. I barconi, appesantiti dalle pietre, erano talmente lenti e impacciati lungo il percorso che da loro derivò l'espressione "auf" (poi "uffa"), per definire una situazione esasperante e noiosa, in cui bisogna portare pazienza anche se si ha fretta.
In seguito l'abbreviativo AUF cambiò pronuncia (infatti mettendo la A iniziale in fondo diventa UFA che nei secoli a venire diventa UFFA).
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